Trichiana

GRUPPO DI TRICHIANA
Data Costituzione: 1939
Indirizzo Sede: Via Pranolz, 66/a 32020 S. Antonio Tortal

Forza del gruppo al 31/12/2013: Alpini 292 – Aggregati 44
Forza del gruppo al 31/12/2014: Alpini 291 – Aggregati 46
Forza del gruppo al 31/12/2015: Alpini 284 – Aggregati 50
Forza del gruppo al 31/12/2016: Alpini 281 – Aggregati 53
Forza del gruppo al 31/12/2017: Alpini 282 – Aggregati 49
Forza del gruppo al 31/12/2018: Alpini 282 – Aggregati 48
Forza del gruppo al 31/12/2019: Alpini 279 – Aggregati 50
Forza del gruppo al 31/12/2020: Alpini 272 – Aggregati 54
Forza del gruppo al 31/12/2021: Alpini 259 – Aggregati 59
Forza del gruppo al 31/12/2022: Alpini 256 – Aggregati 61
Forza del gruppo al 31/12/2023: Alpini 247 – Aggregati 70

 

Capogruppo in carica
Ranon Renato – Via Tiziano Vecellio, 9 – 32028 Trichiana

Notizie storiche dal Gruppo
Il Gruppo Alpini di Trichiana nacque ufficialmente ai primi del 1939. Infatti, nella deliberazione n. 9 del 10 febbraio di quell’anno, emessa dal Commissario Prefettizio del Comune Ernesto Sommacal (tra l’altro alpino), si deliberava ….. vista la richiesta presentata il 26 gennaio 1939, di concedere un contributo al locale Comando Plotone Alpini (oggi Gruppo) per la Festa che si effettuerà in occasione della costituzione ufficiale del Plotone Alpini di Trichiana e per la benedizione ed inaugurazione del Gagliardetto, considerato che sarà presente Sua Eccellenza il Ministro Angelo Manaresi, Comandante del 10° Reggimento Alpini…” (oggi A.N.A. Nazionale).

E’ presumibile che la cerimonia e la manifestazione siano avvenute nei successivi mesi di marzo o aprile.
Primo Capogruppo fu nominato Giuseppe Dalla Porta, al quale succedette Vincenzo Casagrande (“Cencio Pajo”). In breve tempo, il numero dei Soci sali a 260 unità. Non si conoscono ulteriori notizie relative ai primi anni di vita; sicuramente durante il periodo bellico il sodalizio non ebbe vita associativa e fu praticamente disciolto.

Nel 1951 il Gruppo lii ricostituito ad opera dell’entusiasta ed instancabile Antonio Zoppa, eletto poi Capogruppo, che rimase alla testa fino al 1962, quando peri in un incidente d’auto. Di quel periodo si ricorda, in particolare, la benedizione e reinaugurazione del nuovo gagliardetto, avvenuta nella frazione di Carfagnoi il 25 aprile 1961 in occasione della locale festa patronale di S. Marco, alla presenza del colonnello Salvatore Bavosa, già comandante del 60 Reggimento Artiglieria da montagna, del Vescovo di Vittorio Veneto mons. Albino Luciani, del Sindaco Gino Reolon e della Fanfara della Brigata Alpina “Cadore”.

Qualche anno dopo il sodalizio venne intitolato “Ponte S.Felice” in ricordo del tragico eccidio di dieci partigiani avvenuto nella notte tra il 14 ed il 15 luglio 1944 proprio sul ponte sopra il fiume Piave.
Nel 1962 subentrò Rino De Lion, combattente sul fronte greco-albanese e partigiano, che rimase ininterrottamente alla testa fino al 1984.

Fu poi la volta di Vincenzo Cibien, pure lui combattente in Albania e Montenegro dal 1941 al ‘43, animatore ed entusiasta Capogruppo fino al 1990: sotto la sua guida infatti i Soci passarono da 138 a 227, si organizzarono le prime feste in montagna, nel 1985 si costituirono le Squadre Antincendio Boschivo con una quarantina di volontari, nel 1988 si formò anche la Squadra di Protezione Civile con dieci uomini, si avviarono i contatti e le pratiche per erigere la nuova Sede in località Nate.

Dal 1990 venne eletto Orazio D’Incà, giovane e dinamico, capace di animare il Gruppo e di arricchirlo con tante nuove iniziative: sotto i suoi primi passi ebbe infatti inizio e si concluse in modo entusiasmante, nel giro di venti mesi, la costruzione di quella Sede che, inaugurata nel 1992 e considerata il “fiore all’occhiello” delle penne nere trichianesi, apportò ulteriore vitalità e vivacità al Gruppo salito, nel frattempo, a ben 324 Soci e 26 Aggregati “Amici degli Alpini”.

Alla sua guida le Squadre, nel 1996, si unificarono arrivando a 72 volontari, di cui 26 componenti femminili, aumentando annualmente la dotazione di materiale, equipaggiamento e di attrezzature sia individuali che di squadra.
Ricca e benemerita l’attività delle Squadre, dalla pulitura e sistemazione dei sentieri e parcheggi in montagna allo spegnimento di incendi boschivi, dal recupero di vecchie fontane e capitelli alla partecipazione a corsi di formazione, dalle esercitazioni teorico-pratiche locali, regionali e nazionali alla presenza a manifestazioni sociali ed umanitarie, dalla raccolta di derrate alimentari all’attività di aiuto e soccorso alle popolazioni colpite da calamità naturali.

Fra le più significative si ricordano: Asti, Canelli e Castello di Annone (Piemonte 1994), Versilia (Toscana 1996), Casenove e Rasiglia di Foligno (Umbria 1997), Sarno (Campanial998), Kukes e Valona (Albania 1999), Pirenei (Francia 2000), una quindicina di Comuni (Val d’Aosta 2000).

Nel 1999 il Gruppo, grazie al contributo della Fondazione Cariverona e di varie Ditte locali, si dotò di un nuovo automezzo fuoristrada per le esigenze interne e gli interventi sul territorio nonché come supporto alle Squadre.

Dal 2001 subentrò alla guida Sandro Lavanda, che varò un programma di riscoperta dei valori dell’A.N.A. e dell’alpinità programmando una serie di interessanti iniziative: incontri per ricordare il passato, come interviste a “veci” che hanno vissuto l’esperienza della guerra; rievocazione di particolari momenti storici del periodo relativo ai due conflitti mondiali; momenti di aggregazione dei Soci attraverso incontri conviviali presso la Sede; organizzazione di gite sociali aventi come meta i luoghi storici e bellici (tra queste ultime si ricordano: monte Cengio 2001, monte Piana 2002, monte Grappa 2003, passo Falzarego e Cinque Torri 2004).