Brigata Cadore

COSTITUZIONE DELLA BRIGATA ALPINA CADORE 1953
Costituita il 1° luglio 1953 nel quadro della ricostruzione delle grandi Unità Alpine, avendo alle dipendenze, nella sua struttura consolidata, il 7° Alpini (btg. “Feltre”, “Pieve di Cadore” e “Belluno”, il 6° Artiglieria da montagna (gr. “Lanzo”, “Pieve di Cadore” e “Agordo”), la compagnia genio-pionieri, la compagnia trasmissioni, il Quartier Generale ed il Raggruppamento servizi. 
 
Nel tempo la struttura è stata varie volta modificata. Data la sua “giovane età” non è mai stata impegnata in vicende di guerra, però radica le sue tradizioni militari nelle vicissitudini dei battaglioni e dei gruppi che inquadra e consolida la sua storia nei numerosi e gravosi impegni di ordine pubblico e di soccorso alle popolazioni colpite da calamità naturali.
 
  • 1963 Vajont/Longarone – Le bandiere del 7° Alpini e del 6° Artiglieria da montagna sono insignite di medaglia d’oro al Valore Civile;
  • 1966 Alluvione/Soccorso alle popolazioni bellunesi – E’ insignita di Medaglia di Benemerenza al Valor Civile;
  • 1985 Val di Stava (TN);
  • 1991 Bellunese e Puglia – Servizio d’ordine pubblico in concomitanza della guerra del Golfo;
  • 1991 assistenza a profughi albanesi;
  • 1992 assistenza a rifugiati croati e bosniaci;
  • 1992 Lamosano/Alpago (BL) –  Protezione pubblica, minaccia frana di Lamosano;
  • 1992 / 1993 Operazione “Vespri Siciliani”/Sicilia.
Alla Brigata Alpina Cadore è stata conferita la Cittadinanza Onoraria da parte dei Comuni di: Belluno 1983 – Longarone (BL) 1988 – Arcade (TV) 1990 – Cardato (RC) 1991 – Marostica (VI) 1992.
La Brigata Alpina Cadore è stata sciolta, con cerimonia solenne in Piazza dei Martiri a Belluno dove era nata.
SCIOGLIMENTO DELLA BRIGATA 1997
31 gennaio 1997

Dopo una solenne cerimonia tenutasi il 10 gennaio 1997 in Piazza dei Martiri a Belluno, il 31 gennaio viene sancito ufficialmente lo scioglimento della Brigata Alpina “Cadore” e contestualmente del suo Rep. Comando, del Btg. Logistico e del 12º Alpini. Rimangono in vita il 7º Alpini e il 16º “Belluno”, che passano alle dipendenze della Brigata Alpina “Julia”.

 
“La città si e’ stretta attorno ai militari in una commossa e suggestiva cerimonia che ne ha decretato lo scioglimento.Dopo quarantatré anni di attività è risuonato in Piazza Martiri l’ultimo signorsì. Quasi un rito funebre collettivo ha unito simbolicamente tutti i cittadini presenti nello storico Campedel Una città con le lacrime agli occhi.”
Brigata Cadore, ora rimane il ricordo.
Da Il Gazzettino del 11 gennaio 1997
 
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I RADUNI DELLA DISCIOLTA BRIGATA CADORE
18-19  settembre 1999
Il comitato organizzatore ha lavorato con passione ed impegno per tanti mesi. I problemi da risolvere nascevano ogni giorno; l’ansia, la paura, la preoccupazione che qualche cosa non funzionasse erano presenti in noi quotidianamente, per poi svanire del tutto domenica 19 settembre 1999.
Il risultato è stato esemplare: oltre 6.000 Alpini hanno sfilato per Piazza dei Martiri ed altrettanti erano schierati lungo il percorso e tutto si è svolto senza problemi e senza incidenti. Tutti i particolari erano stati studiati nei minimi dettagli: la predisposizione dei parcheggi e la viabilità presidiata dalla Protezione Civile, il servizio d’ordine, i collegamenti radio, i posti di ristoro, il montaggio e lo smontaggio delle attrezzature.
Numerose le altre iniziative messe in atto per il raduno:
  • La mostra fotografica e di cimeli militari ricavata nel palazzo della Provincia;
  • La mostra filatelica con annulli e cartoline con motivi alpini al Centro Giovanni XXIII;
  • L’annullo postale speciale con trittico di cartoline;
  • Il conio di una medaglia ricordo con un verso il rifugio del Visentin;
  • La pubblicazione con la storia della Divisione Alpina Punteria;
  • L’allestimento con cucine da campo dei nostri Gruppi di due posti ristoro con relativi capannoni e mensa: in   Piazza Duomo con cucine trasportabili dei vigili del fuoco e al Parco Bologna;
  • Il concerto di quattro cori al Palazzetto dello Sport.
 Ci piace riportare l’articolo che un alpino di “quota zero” ha scritto su questo raduno della Brigata Alpina “Cadore” che ebbe tanta risonanza: un avvenimento visto cioè da uno “di fuori”, ma tanto alpino:
La visita al centro storico della città, poi, ha fatto riaffiorare vecchi ricordi, mentre in una specie di libera uscita collettiva, passeggiavamo fra i palazzi antichi magnificamente tenuti, ritroviamo le caratteristiche piazzette sempre piacevoli da ammirare, godevamo della cordialità della gente. Dopo cena abbiamo cercato il nostro amico alpino fotografo Bepi Zanfron, il fotografo del Vajont, che il giorno prima aveva inaugurato una sua esposizione fotografica al Palazzo della Provincia. Lo abbiamo trovato indaffaratissimo vicino al suo studio, sempre con la macchina fotografica pronta, siamo andati con lui a bere un’ombra in uno dei tendoni allestiti per l’occasione nel parco cittadino. Qui in mezzo ad una marea di alpini, c’era la banda di Borsoi d’Alpago che, su caloroso invito di Zanfron, si è esibita nel tradizionale repertorio della musica alpina.
La banda suonava e gli alpini, sempre numerosi, la accompagnavano cantando: uno spettacolo fatto dalla bravura del complesso musicale e dall’entusiasmo dei presenti. La festa continua con l’arrivo del presidente nazionale Parazzini e del presidente della Sezione di Belluno, Franco Patriarca, del presidente della Sezione di Bari, Vito Perugine e di numerosi consiglieri nazionali e della Sezione di Belluno, tutti reduci dalle cerimonie ufficiali del pomeriggio, l’alloro ai caduti, al 7° Alpini e alla caserma Salsa, il ricevimento in Municipio.
L’abbraccio di Belluno ai “suoi” alpini si è ripetuto domenica mattina, con la sfilata partita dal grande piazzale antistante lo stadio. Ed è cresciuto il numero degli alpini che sono arrivati da tutto il Triveneto per il raduno annuale (ma non solo perché vi hanno partecipato rappresentanze provenienti da altre regioni d’Italia e dalla Svizzera e Belgio).
Per strada, più che ci si avvicinava al luogo del raduno, più le file che si radunavano si andavano ingrossando. Non c’era la tristezza di quel 10 gennaio 1997, quando negli stessi luoghi si erano ritrovati per assistere allo scioglimento della nostra Brigata e salutare per l’ultima volta le nostre Bandiere:ora c’era  la vivacità e la voglia di testimoniare, con la nostra presenza, che la “Cadore” è ancora viva  e presente.
Lo sfilare per reparti di rappresentanza ci ha permesso di ritrovare i vecchi amici del tempo della naja. I primi momenti sono stati un po’ incerti, qualche chilo di troppo e qualche capello di meno rendevano, forse, difficile riconoscerci a prima vista, ma poi un caloroso abbraccio e via ai tanti ricordi. Come quelli scambiati con i due sergenti, ora marescialli, che a suo tempo mi hanno insegnato il “mestiere”. Poi l’altoparlante ci ha dato il segnale di partenza e la sfilata ha preso il via attraverso la città.
Quaranta vessilli di Sezione, 350 gagliardetti dei Gruppi, la fanfara della “Julia”.
Più ci si avvicinava a piazza dei Martiri e più aumentavano, ai lati del percorso, le persone che salutavano con applausi il passaggio degli alpini e gridavano “viva la Cadore”.
Ma non era la sfilata di sempre: c’era un’emozione particolare mentre la voce dello speaker (l’avv. Stefani, speaker ufficiale della sfilata nazionale) ricordava gli storici Battaglioni e i reparti di un tempo. Dal palco delle autorità salutavano il presidente nazionale Parazzini, il comandante le Truppe Alpine ten. Gen. De Salvia, i vecchi comandanti (presenti i Sindaci dei Comuni del Bellunese; ai piedi della tribuna centrale, assieme ai Vessilli delle Sezioni di Feltre, Cadore e Belluno, i gonfaloni delle tre Città che hanno dato nome ai tre gloriosi battaglioni del 7° Reggimento Alpini).
Arrivederci, “Cadore”! (Nerio Burba)
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4-6 giugno 2004

Il primo Raduno della Cadore era terminato con l’impegno, anche se non scritto, che bisognava rifarlo e non a caso, nel 1999, era stato chiamato “Primo” e quindi il desiderio non si era mai sopito.  Il rinnovo del direttivo e gli impegni sopraggiunti (la cerimonia dell’80° della Sezione, la trasferta in nave a Catania, la cerimonia per il premio fedeltà alla montagna (per la terza volta assegnato alla nostra sezione) avevano procrastinato un successivo incontro. Il comitato si è rimesso in moto e alla fine il presidente Arrigo Cadore ha potuto constatare: “Quanto abbiamo lavorato: ma ne è valsa la pena”.

Domenica 6 giugno, dopo la Messa al Sacrario di Mussoi, la grande sfilata tra due ali di folla che sembrava impazzita. Le presenze sono state calcolate in 15.000 persone, ed alla sfilata hanno partecipato oltre 6.000 alpini.

Dopo gli onori al Labaro Nazionale della nostra Associazione ed al rappresentante del Governo, il sottosegretario on. Brancher, partiva  la sfilata  aperta dalla Fanfara della Brigata Alpina “Julia” seguita da un reparto in armi del 7° Reggimento Alpini al Comando del Col. Maggian.

L’ arrivo degli Alpini in armi in Piazza Martiri,  ha scatenato una vera e propria ovazione tra gli spettatori. Grande è stata l’emozione nel vedere sfilare poi, raggruppati nei Reggimenti di appartenenza, tutti questi Alpini che hanno voluto rendere omaggio ancora una volta alla loro e nostra Brigata Alpina “Cadore”, con una speaker d’eccezione, l’avv. Stefani, supportato dal nostro Dino Bridda, che ricordava gesta ed episodi di gloria dei nostri Reggimenti insieme al consigliere Cesare Poncato.
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28-30 agosto 2009

Anche se il tempo di sabato 29 agosto non è stato clemente, in questi tre giorni, da venerdì 28 a domenica 30 agosto, a Belluno è stata grande festa. Festa per tutti coloro che hanno voluto partecipare a questo terzo incontro in ricordo della disciolta Brigata Cadore. Grande quindi la soddisfazione per gli organizzatori a ripagamento del grosso sforzo organizzativo.

“Sono arrivati da tutta Italia per rendere omaggio alla Brigata Cadore. 15 mila tra alpini e gente comune hanno riempito ieri le vie e le piazze della città, per il terzo raduno della Brigata sciolta nel 1997 dopo oltre 40 anni di onorato servizio.
La giornata è iniziata allo stadio, dove fin dalle prime ore del mattino hanno iniziato a radunarsi migliaia di penne nere, pronte a sfilare in corteo fino alla piazza principale della città. Il lungo serpentone è stato aperto dalla fanfara Julia, che ha dettato i tempi di marcia. Subito dietro gli alpini in armi del Settimo, le autorità, i gonfaloni dei Comuni, della Provincia di Belluno, le associazioni d’arma, la fanfara Cadore, il labaro nazionale e i numerosi vessilli.
In ogni angolo della città una folla di gente ha applaudito gli alpini al loro passaggio, sventolando il tricolore in festa. L’arrivo in piazza dei Martiri è stato un tripudio: il liston era gremito di famiglie, bambini, alpini che hanno prestato servizio in altre Brigate, tutti stretti in un unico, intenso ed emozionante abbraccio collettivo con i protagonisti della sfilata.

La Brigata Cadore è stata accolta con un calore e un affetto che testimoniano quanto la sua presenza fosse radicata nel territorio bellunese. Dal palco delle autorità l’hanno salutata il sindaco Prade e molti rappresentanti del consiglio comunale, il presidente della Provincia Gianpaolo Bottacin, l’assessore regionale Elena Donazzan, il prefetto Provvidenza Raimondo, il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Carlo Giovanardi, il vice sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, la cui mamma viveva a Belluno, e i massimi esponenti delle autorità militari cittadine.

In prima fila il presidente dell’Ana Corrado Perona, il suo predecessore Giuseppe Parazzini e il presidente della sezione di Belluno Arrigo Cadore, emozionato ma felice di vedere i “suoi” alpini prendersi tutti gli onori che spettano loro. Sul palco c’erano anche il comandante della Brigata Julia, Generale Rossi, e il Comandante del Settimo Majoli. Accanto, la tribuna riservata ai sindaci degli altri comuni della provincia, che hanno risposto in massa all’appello e hanno tributato il loro saluto al corteo.

Hanno sfilato anche quattro muli, magnifici, umili e generosi amici degli alpini che tanto hanno dato, sia in tempo di pace che di guerra, agli alpini.

Al termine della sfilata la compagnia formazione del Settimo alpini, tra cui figurano molte presenze femminili, ha reso onore al labaro dell’Associazione nazionale alpini, ai gonfaloni di Comune e Provincia e all’esponente del Governo Giovanardi. Quindi la folla si è diretta in massa alla caserma Fantuzzi, dove era stata allestita la mensa, e dove fin da mezzogiorno si è formata una lunga fila di persone in attesa di mangiare il tradizioonale rancio alpino. Nel frattempo tutti visitavano le mostre su Arturo Andreoletti, sull’Abruzzo e sulla compagnia Genio Pionieri, ricordando quando in quella piazza d’armi si marciava compatti e si salutavano gli ufficiali. Nostalgia, sì, ma anche tanta allegria, come solo gli alpini sanno portare ovunque si incontrano. L’appuntamento è tra 5 anni per il 4º raduno della Brigata Cadore, cui i “veci” alpini risponderanno presente, come hanno fatto quest’anno.” (Alessia Forzin da Il Gazzettino del 31 agosto 2009).

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20-22 settembre 2013

Il Presidente Angelo Dal Borgo a supporto dell’evento.

“Sono passati ormai quattordici anni da quando iniziò la bella e impegnativa avventura dei raduni periodici di coloro i quali prestarono il servizio militare nei reparti della Brigata Alpina “Cadore”.

L’avventura continua con lo stesso spirito di chi ne ebbe la felice intuizione e la “inventò”, in primis il compianto Mario Dell’Eva che nel frattempo, con altri cari nostri amici, è “andato avanti”.

La nostra Sezione mantiene fermo l’impegno a continuare sulla strada ormai positivamente tracciata dai precedenti tre raduni il cui bilancio è sempre stato soddisfacente e gratificante a fronte di uno sforzo organizzativo alquanto complesso e gravoso.

Il quarto raduno, nel rispetto della cadenza quinquennale, si sarebbe dovuto tenere nel 2014, ma si è ritenuto di anticiparne l’effettuazione in considerazione di tre importanti anniversari che stanno caratterizzando lo svolgersi del presente anno:

– prima di tutto sta il fatto che nel 2013 ricorrono i 60 anni dalla costituzione della Brigata Cadore che vide la luce il 1° luglio 1953;

– sempre quest’anno ricordiamo con molteplici eventi il 70° anniversario della tragica ritirata di Russia che, solo per rimanere nella nostra famiglia alpina, causò migliaia di lutti nelle file delle Divisioni “Julia”, “Tridentina” e “Cuneense”;

– infine il prossimo 9 ottobre sarà ricordato il mezzo secolo da quando avvenne il disastro del Vajont nel quale perirono tante penne nere, mentre altre parteciparono all’opera di soccorso sia tra i volontari che inquadrate nel 4° Corpo d’armata alpino, specificatamente proprio nella “Cadore”.

Nelle pagine interne di questo supplemento a “In marcia” – anche il nostro trimestrale celebra nel 2013 un anniversario, il decimo della fondazione – il lettore troverà tutte le notizie utili per partecipare al raduno di settembre nella speranza che ciò avvenga in forma massiccia ed entusiasta.

Ancora una volta saremo tutti impegnati affinché l’evento radunistico possa essere un momento di festa, di amicizia e solidarietàper noi e di condivisione di tali sentimenti da parte della città che ci ospiterà.

E sarà anche un modo per ribadire ulteriormente che la “Cadore” non è morta in quel freddo gennaio del 1997, ma vive ancora nei nostri cuori e rimane un punto fermo nella storia di queste vallate che per 44 anni accolsero i suoi reparti nelle diverse caserme dislocate sul territorio.

Grazie di cuore a chi ha collaborato per la migliore riuscita della manifestazione ed un caloroso augurio di “Buon Raduno” ed un amichevole abbraccio a tutti coloro i quali arriveranno a Belluno in quelle giornate.”

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2-4  giugno 2017

All’Adunata Nazionale di Reggio Emilia del 1997 la Sezione di Belluno si presentò con uno striscione che recitava così: «Hanno cancellato la Brigata Cadore, lo spirito alpino mai!». E così fu.

Due anni dopo, sotto la presidenza di Franco Patriarca, quello spirito alpino, auspice anche Mario Dell’Eva, “inventò” il raduno arrivato alla quinta edizione. Sono passati diciotto anni da allora ed è sempre stato, ogni volta, un crescendo di emozioni, come scrisse lo stesso Dell’Eva.

In quello striscione c’era una verità poi più volte confermata dai fatti. Lo spirito alpino delle penne nere bellunesi, infatti, non ha conosciuto sosta nemmeno in occasione di alluvioni e terremoti che hanno scosso varie regioni italiane dove i nostri volontari della Protezione civile si sono distinti per professionalità e spirito di servizio.

Accanto a tutto ciò, dal 1999, la nostra Sezione ha sempre cercato di profondere il meglio di se stessa e della sua organizzazione per accogliere degnamente i radunisti e presentare loro il lato più bello della città di Belluno imbandierata per l’occasione.

17-19  giugno 2022

La Sezione di Belluno, presieduta da Lino De Pra, ha approntato un ricco programma di eventi che si terranno dal 17 al 19 giugno 2022.

Celebrando anche il 25° anniversario di cessazione della Brigata, la città di Belluno ospiterà il 6°Raduno di chi prestò servizio militare nella “Cadore”, nata nel 1953 e disciolta nel 1997.

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