Val di Zoldo

GRUPPO DI VAL DI ZOLDO
Data Costituzione: 1930
Forza del gruppo al 31/12/2013: Alpini 195 – Aggregati 18
Forza del gruppo al 31/12/2014: Alpini 190 – Aggregati 19
Forza del gruppo al 31/12/2014: Alpini 182 – Aggregati 18
Forza del gruppo al 31/12/2015: Alpini 177 – Aggregati 15
Forza del gruppo al 31/12/2017: Alpini 164 – Aggregati 15
Forza del gruppo al 31/12/2018: Alpini 159 – Aggregati 15
Forza del gruppo al 31/12/2019: Alpini 156 – Aggregati 16
Forza del gruppo al 31/12/2020: Alpini 150 – Aggregati 15
Forza del gruppo al 31/12/2021: Alpini 146 – Aggregati 13
Forza del gruppo al 31/12/2022: Alpini 136 – Aggregati 11
Forza del gruppo al 31/12/2023: Alpini 128 – Aggregati 08
 

Capogruppo in carica
Panciera Fortunato – Via Castel, 20/A – 32012 Forno di Zoldo

Notizie storiche dal Gruppo
Quando mancano documentazioni scritte è molto difficile andare alle origini delle associazioni. Così è per il Gruppo Alpini Val di Zoldo che nel 2001 conta circa trecento iscritti e di conseguenza è uno dei più numerosi gruppi della provincia.

Un opuscolo redatto nell’anno 1986 e che illustrava la storia dei gruppi dava voce all’allora Capo Gruppo Alessandro Bottecchia il quale affermava testualmente: “Comprende gli alpini in congedo dei due Comuni di Forno di Zoldo e Zoldo Alto ed è un Gruppo anomalo”. Ma non si hanno notizie certe, mancando un archivio, sulla data di costituzione.

Da notizie assunte da vecchi alpini della zona, sembra all’estensore di queste note che il Gruppo fosse già in vita nel 1925 ma si ritiene che sia stato fondato attorno al 1930 o giù di lì.

Lo scarno profilo del gruppo riporta anche una vaga nota del giornale “L’Alpino” il quale asseriva come fra i due conflitti mondiali fosse stata istituita in Val di Zoldo una Sezione autonoma (o sottosezione).

Il capo indiscusso delle penne nere zoldane è stato in quel periodo il maggiore in congedo Tiziano Serafin.
Nell’immediato dopoguerra venne ricostituito il Gruppo di Forno di Zoldo con estensione delle adesioni agli alpini di Zoldo Alto. Sicché Tiziano Serafin fu sostituito come capogruppo da Angiolillo Pra Mio (Vero) nell’anno 1948; a questi succedettero nell’ordine Osvaldo Campo, Michelangelo Panciera e nel 1973 fino al 1980 fu la volta di Alessandro Bottecchia, sostituito il 14 gennaio 1980 da Michelangelo Corazza, Rosolino De Pellegrin vice capogruppo, con l’apporto del segretario Aldo Panciera che passava il segretariato (nella seconda metà degli anni novanta) a Fortunato Panciera, pur tenendo il compito del tesseramento.

Ora, spulciando vecchie riviste, possiamo dare un profilo più completo del Gruppo Alpini di Forno di Zoldo.

Il giornale “Aprite le Porte” del 17agosto 1930 citava infatti la Sezione di Belluno che nella primavera 1929 contava fra i suoi Gruppi anche Forno di Zoldo con 24 iscritti. Indubbiamente era un Gruppo allo stato embrionale, ma destinato a prendere forma, tanto che il 24 dicembre 1930 gli alpini di Zoldo potevano contare su un Gruppo legale a tutti gli effetti, sotto la direzione di Tiziano Serafin.

E “L’Alpino” del 15 gennaio 1931 sanciva l’evento con il trafiletto riportato:
“Belluno – Gruppo Forno di Zoldo. Belluno 31 dicembre. Domenica scorsa, con una riuscitissima cerimonia di schietto carattere scarpone, è stato inaugurato il Gruppo di Forno di Zoldo, che raccoglie già circa 200 iscritti. Alla manifestazione presenziava il Comandante della Sezione magg. Dazio De Faveri, il Podestà Tenente alpino Silvio Fain Binda, don Piero Zangrando, il ten. col. Varetto del Settimo, la medaglia d’oro Tandura, il giudice cap. Dal Bianco, il cap. Piovesana comandante della Sezione di Conegliano e numerose rappresentanze di Sezioni e di Gruppi viciniori. Madrina era la signora Lella Belloni Fain Binda. Don Piero Zangrando impartì la benedizione del gagliardetto e disse quindi forti parole che commossero ed esaltarono. La gentile madrina, con applaudite parole, consegnò il gagliardetto al Capo Gruppo Tiziano Serafin che rispose ringraziando. Dopo un fervido discorso della medaglia d’oro Tandura, il ten. col. Varetto Pronunciò il discorso ufficiale, suscitando vivo entusiasmo. E’ seguito il rancio cui hanno partecipato oltre duecento convitati ed una animatissima Veglia Verde che ha suggellato gaiamen­te la magnifica giornata.”

Questa, dunque, la nascita del Gruppo Val di Zoldo che ancora prosegue il suo cammino. In passato le iniziative erano orientate a qualche contributo benefico, ma negli ultimi anni il Gruppo si è mosso anche in altre direzioni. Si possono citare, come esempio, la costruzione del monumento ai Caduti della Valle, il ripristino dello storico capitello di Astragal, il recupero della statua lignea La Madona De Aost, attribuita al celebre scultore locale Paolo Gamba Zampol, il presepe vivente che da anni trova spazio in piazza a Forno.

Oltre a queste iniziative sono state anche proposte gite culturali che hanno portato gli alpini in Russia, Egitto, Spagna e Brasile.

Causa il massiccio esodo migratorio estivo, il Gruppo si orienta principalmente ad un’intensa attività invernale.

Risulta agli atti della Sezione che, in occasione del tremendo terremoto del Friuli nel 1976, una squadra di vecchi muratori zoldani, beninteso alpini, diedero la loro qualificata opera al cantiere di Attimis.

In aggiunta alle notizie storiche sopra citate, risulta, sempre da “L’Alpino” che nel 1932 venne inaugurato e benedetto il gagliardetto di un nuovo Gruppo a Zoldo Alto e nel 1935 un altro Gruppo A.N.A. si formò a Dont con la guida di Antonio Campo Bagatin.