Sois

GRUPPO DI SOIS
Data Costituzione: 1968
Forza del gruppo al 31/12/2013: Alpini 99 – Aggregati 28
Forza del gruppo al 31/12/2014: Alpini 105 – Aggregati 22
Forza del gruppo al 31/12/2015: Alpini 103 – Aggregati 22
Forza del gruppo al 31/12/2016: Alpini 103 – Aggregati 28
Forza del gruppo al 31/12/2017: Alpini 108 – Aggregati 30
Forza del gruppo al 31/12/2018: Alpini 115 – Aggregati 26
Forza del gruppo al 31/12/2019: Alpini 111 – Aggregati 28
Forza del gruppo al 31/12/2020: Alpini 111 – Aggregati 29 Amici 9
Forza del gruppo al 31/12/2021: Alpini 108 – Aggregati 37 Amici 9
Forza del gruppo al 31/12/2022: Alpini 111 – Aggregati 40 Amici 9
Forza del gruppo al 31/12/2023: Alpini 115 – Aggregati 43 Amici 8
 

Capogruppo in carica 
Canzian Gianfranco via Mares 54, 32100 Belluno
Email capogruppo: canziangr.sois@gmail.com 
Email del gruppo: gruppoalpinisois@gmail.com

Notizie storiche dal Gruppo
Era il 30 agosto del 1968 e Angelo Schiocchet andava avanti. Nella frazione di Sois innumerevoli furono le attestazioni di cordoglio e di affetto verso la famiglia e forse, anzi sicuramente, per non dimenticare il pluridecorato della Grande Guerra, grazie all’iniziativa di alcuni compaesani Alpini venne creato un comitato per la costituzione del Gruppo Alpini di Sois. Detto fatto, il 13 ottobre dello stesso anno nasceva il Gruppo Alpini “Angelo Schiocchet”.

I nostri capigruppo:
Dino De Toffoli 1969-1977;
Angiolino Roldo 1978-1980;
Italo Dal Pont 1981-1989;
Luciano Chierzi 1990-1991;
Italo Dal Pont 1992-2000;
Gilindo Bogo 2000-2000; 
Generoso Marano 2001-2008;
Adriano Vidori 2009-2010;
Giovanni Spessotto dal 2011- 2019;
Gianfranco Canzian 2020 –

Nel corso degli anni il nostro gruppo ha svolto, sempre con entusiasmo e partecipazione, attività della memoria, di solidarietà e ricreative. Tra le più salienti ricordiamo:
L’erezione negli anni settanta del monumento ai caduti della 2^ Guerra Mondiale;
nel 1985 un consistente contributo in denaro alle popolazioni di Tesero colpite dalla tragedia della diga di Stava;
nel 1987 è stato installato un pennone alla scuola elementare di Chiesurazza per issare il tricolore durante il periodo scolastico;
nel 1989 viene inaugurata la sede del gruppo. Un prefabbricato donato dal Comune di Trasaghis. L’accogliente sede verrà chiamata “ Casetta Alpina” e da allora è diventata il punto di ritrovo per feste e incontri della popolazione e associazioni di varia natura.

Negli anni 90 alcuni interventi di sistemazione e restauro nella chiesa della Parrocchia di Antole-Sois, nella chiesetta di Sois e l’inaugurazione del parco giochi con campetto da calcio, pallavolo e strutture per i più piccini.
Negli anni successivi ricordiamo l’ampliamento del tendone per le feste paesane e la ristrutturazione di due fontane in via Mier e via Angelo Schiocchet.

Fino dalla costituzione del Nucleo di Protezione Civile della Sezione di Belluno il nostro gruppo ha avuto propri volontari, oggi la squadra di P.C. si compone di 10 volontari, un automezzo ducato sette posti e dotazioni di prevenzione infortuni. Tutti i componenti della squadra hanno partecipato in diverse occasione agli interventi relativi alle calamità che hanno colpito la nostra nazione negli ultimi anni. Dal Friuli a l’Aquila all’Emilia e alla Toscana .

Un ricordo di Angelo Schiocchet.

La storia del soldato Angelo Schiocchett, nato 11 settembre del 1891, inizia il 20 aprile del 1912 quando viene arruolato nel 7° reggimento Alpini- Battaglione “Belluno” e termina il 24 marzo 1919 dopo aver trascorso alcuni mesi nel campo di concentramento di Reggiolo. Sette anni di Naia, per un soldato speciale come Angelo (Angelin) sono lunghi da raccontare e quindi mi limiterò a esporvi i due fatti salienti che ci hanno portato qui a ricordarlo.

Il 1° gennaio 1915, Angelo viene richiamato e rientra al 7° Alpini e inviato a Rocca Pietore dove, alla vigilia dell’entrata in guerra, si stanno allestendo gli accantonamenti per il suo battaglione.

Durante un incendio che colpisce le case di Carcoi, un gruppo di abitazioni che sorge sul versante del Pettorina opposto a Rocca Pietore, Angelo salva un vecchio che è rimasto imprigionato tra le fiamme al secondo piano della sua casa. Per il suo atto di eroismo non gli viene assegnata alcuna medaglia al valor civile, ma il “grazie” dettogli di cuore dai famigliari dell’uomo che ha salvato, lo ripaga in maggior misura. Nero come uno spazzacamino, con il sorriso stampato in faccia per la soddisfazione di aver fatto un buon gesto, gli alpini del 7° gli appioppano un soprannome dicendo: “ Conzà cusì te par an diàol” da quel giorno Angelo diventa per tutti “el diaol”, il diavolo.

Il secondo fatto sono due azioni militari ma non solo, perché oltre al senso del dovere mettono in evidenza anche l’attaccamento ai compagni d’arme.

La notte tra il 10 e l’11 luglio 1915 Angelo assieme a due compagni della 79° Compagnia, Giuseppe Mezzacasa e Fabio Leone, svolge un’azione partendo proprio da qui che spiana la strada alla conquista del Col dei Bos. Purtroppo i due compagni perdono la vita e lui stesso rischiò molto: un colpo gli sfiora il passamontagna sopra l’orecchio. Rimane solo e si ritira, ma la notte seguente risale il canalone e porta giù il corpo di uno dei due amici.

Per l’azione della notte tra il 10 e l’11 luglio gli viene riconosciuta la medaglia d’Argento al Valor Militare. Pochi giorni dopo, Antonio Luisetto, compaesano di Angelo rimase alcuni giorni agonizzante tra le rocce della Tofana e perse la vita. Schiocchet per vendicarne la morte organizza un concerto di violino per attirare allo scoperto i tedeschi che presidiano la cima. Angelo conosceva bene le sue montagne e sapeva dove i tedeschi si sarebbero appostati per sentire il concerto. Finita la musica, un colpo di cannone. Il bersaglio venne colpito ed i superstiti gridavano “Teufel, teufel”. Da allora Angelo Schiocchet è passato alla storia come “ Il Diavolo delle Tofane”.

Quest’uomo ci ha lasciato tutti valori alpini: senso del dovere, amore per la propria terra, senso di appartenenza , senso della famiglia, onestà e non ultimo il piacere di aiutare ed aiutarsi senza aspettarsi nulla in cambio.
Per questi valori siamo tutti fieri di appartenere al Gruppo Alpini a lui intitolato e cercheremo di percorrere sempre il sentiero da lui indicato.